Bruce Lee – Superb Statue 1/4 Bruce Lee Tribute 57cm

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Descrizione

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Blitzway torna a proporre una nuova statua dedicata al leggendario Bruce Lee.

Il re delle Arti Marziali è raffigurato in posa statica, ma la scultura riesce a trasmettere l’enorme forza e intensità della scena, specie grazie allo sguardo dell’attore.

La scultura è realizzata in scala 1/4 e nel complesso raggiunge i 57 cm d’altezza totali. Pregiati i materiali di produzione: i vestiti sono in tessuto ed ovviamente l’intera scultura è realizzata in resina (polystone). La ditta offre anche un accessorio bonus per i primi preorder, una mini statua raffigurante un leone guardiano.

DIMENSIONI: 57 cm

MARCA: BLITZWAY

Bruce Lee è stato un attore, artista marziale, filosofo, regista, lottatore, sceneggiatore, autore e produttore cinematografico hongkonghese. Dall’età di diciotto anni ebbe doppia cittadinanza hongkonghese e statunitense.

Lee è ampiamente considerato uno dei più influenti artisti marziali di tutti i tempi, nonché l’attore più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al mondo. I suoi film, prodotti a Hong Kong e a Hollywood, elevarono a un nuovo livello di popolarità e gradimento le pellicole di arti marziali e l’interesse per questo tipo di discipline in Occidente. La direzione e il tono delle sue opere influenzarono profondamente i film di arti marziali di Hong Kong che, fino ad allora, avevano mostrato più un senso teatrale che realistico delle scene. L’arte marziale da lui sintetizzata è chiamata Jeet Kune Do. Fu anche lottatore di “Bei mo”, i match clandestini fra stili diversi di Kung fu, e sostenne sfide ufficiose ricordate da testimoni in libri, documentari e film, sia in America sia a Hong Kong.

Penultimo dei cinque figli di Lee Hoi-chuen, un attore di Canton (Cina) che si era affermato nel cinema, Lee era nato nella Chinatown di San Francisco durante una tournéè negli Stati Uniti della compagnia della quale facevano parte i genitori. Tornata a Hong Kong tre mesi dopo la nascita di Lee, la famiglia fece vivere gran parte dell’adolescenza del figlio fra Hong Kong e gli Stati Uniti, dove Lee frequentò un corso di laurea in filosofia. Ebbe come fratello il cantante Robert e da parte della madre Grace Ho (1907-1996) fu pronipote del ricco uomo d’affari e filantropo hongkonghese Robert Hotung (1862-1956)

Tra i nomi datogli dai genitori, “Li Yuen Kam”, “Jun Fan” (che significa letteralmente “ritorna ancora”) e “Xiao Feng” (“piccola fenice”). Un altro nome, “Xiao Long” (“piccolo drago”, in quanto nato nell’ora e nell’anno cinese del drago) ne sottolineava il carattere esuberante, che durante l’infanzia trascorsa a Hong Kong lo portava a scontrarsi con la piccola criminalità giovanile. Per questo decise di volere imparare le tecniche di difesa marziali iscrivendosi alla prestigiosa scuola di Wing Chun sotto gli insegnamenti del Maestro Yip Man, nella cui palestra studiò solo cinque anni, tre dei quali sotto la guida di Wong Shun Leung, allievo-istruttore di Man. Da allora Bruce non abbandonò più lo studio delle arti marziali, che proseguì per suo conto una volta emigrato in America.

All’età di 12 anni entrò alla scuola cattolica La Salle College. Successivamente frequentò il Francis Xavier’s College, finché il suo temperamento esuberante, i continui battibecchi coi compagni, la scarsa voglia di applicarsi nello studio, nonché il rischio che potesse rovinare la reputazione della famiglia medio-borghese, indussero il padre a mandarlo a vivere da un vecchio amico negli Stati Uniti. Ma dopo un breve periodo vissuto a San Francisco si trasferì a Seattle, dove lavorò come cameriere. Qui, nel 1962 riuscì a terminare la sua formazione di scuola superiore ottenendo il diploma alla Edison Technical School. Si iscrisse quindi alla facoltà di filosofia dell’Università di Washington, ma abbandonò gli studi al penultimo anno. Qui conobbe Linda Emery che sposerà nell’agosto del 1964 e dalla quale ebbe due figli: Brandon nel 1965 e Shannon Emery nel 1969.

Il Kung fu e gli allenamenti

Nonostante le credenze, Lee non studiò mai il Tai Chi seriamente, in quanto non si confaceva alle sue caratteristiche peculiari, prima fra tutte, la sua notevole velocità. Dal padre imparò i concetti fondamentali di questa antica arte. Lee studiò assiduamente Kung fu nello stile Wing Chun col Maestro Yip Man per cinque anni. Bruce sarebbe stato presentato a Man da William Cheung, sedicente studente di Man, ma in anni recenti la federazione ufficiale del Wing Chun di Hong Kong ha ufficialmente smentito la cosa chiarendo che William Cheung non ha mai studiato con Man, bensì con un istruttore delegato dal Maestro. Bruce comunque studiò nella scuola fino ai diciotto anni nel 1959, anno in cui partì per gli Stati Uniti. Uno degli studenti di maggior livello fu Wong Shun-Leung, che si ritiene abbia avuto una grande influenza sull’allenamento di Lee.

Attratto da qualsiasi disciplina da combattimento, Lee si allenò anche nel pugilato occidentale come amatoriale. Imparò anche rudimenti di scherma occidentale dal fratello minore Peter, all’epoca campione di questa disciplina. Questo approccio a 360º distinse via via sempre più Lee da ogni altro praticante di arti marziali, tanto che nel 1966, decise di dare un nome al suo stile, ovvero Jeet Kune Do, “via del pugno che intercetta”.

Il suo allenamento includeva tutti gli elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza cardiovascolare e flessibilità. Utilizzò le tecniche tradizionali del culturismo per scolpire e aumentare la massa muscolare. Tuttavia, fu sempre attento nel sottolineare quanto la preparazione mentale e spirituale fossero fondamentali per il successo dell’allenamento fisico e nella pratica delle arti marziali. Al fine di allenare specifici gruppi di muscoli, Lee si avvalse di attrezzature appositamente progettate e costruite.

Il 13 agosto del 1970, a causa di un errato preriscaldamento dei muscoli in un allenamento di sollevamento pesi, subì un grave infortunio: gli esami clinici mostrarono uno stiramento al quarto nervo sacrale, nella parte inferiore della schiena. Durante il periodo di convalescenza, iniziò a dedicarsi alle religioni, alla filosofia, alle arti da combattimento e agli scritti di Jiddu Krishnamurti. Il periodo di inattività fisica gli offre anche l’opportunità di documentare i metodi di allenamento, che in seguito verranno raccolti e pubblicati dalla moglie Linda nel libro The Tao of Jeet Kune Do. Nell’arco dei successivi sei mesi, riuscì a recuperare agilità, velocità e potenza.

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