Lord of the Rings – Statue 1/4 The Witch King of Angmar Ultimate 70cm
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Descrizione
Da Prime 1 Studio arriva una statua in resina dedicata al Re Stregone di Angmar da “Il Signore degli Anelli”.
Realizzato in una massiccia scultura in scala 1/4 alta ben 70 cm, il Witch King è armato di una spada e mazzafrusto, i dettagli sono a dir poco spettacolari, lo sculpting e la pittura di questa statua mettono in risalto tutto l’enorme talento che i maestri scultori di casa Prime 1 Studio hanno da offrire.
QUESTA VERSIONE ULTIMATE COMPRENDE ANCHE UNA BASE DIORAMA LA QUALE RAFFIGURA LA CAVALCATURA ALATA DEL WITCH KING!
DIMENSIONI: 70 cm
MARCA: PRIME 1 STUDIO
Il Re stregone di Angmar (in inglese: Witch-king of Angmar), chiamato anche Re degli stregoni in alcune traduzioni, è un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. È il capo dei Nazgûl, i servitori dell’Oscuro Signore Sauron. Il suo nome non è rivelato in nessuno degli scritti di Tolkien.
Il Witch-king come gli altri otto Nazgûl, non possiede più un corpo visibile, avendo portato ed usato con avarizia e malvagità per lungo tempo uno dei “Grandi Anelli“ di Sauron, e per tale motivo, per rendersi visibile ai suoi servitori e alle sue spie, è costretto ad indossare un grande manto nero che riesce a dare forma al suo corpo invisibile di spettro.
Nel mondo del crepuscolo perenne invece, come lo vede Frodo Baggins, una volta infilato l’anello ai piedi di Colle Vento, esso appare come un alto uomo (il più alto dei “Nove“) abbigliato con un unico abito lungo e grigio e con il volto bianco nel quale fiammeggiano occhi penetranti e spietati. In testa sopra i lunghi capelli grigi e luccicanti porta un elmo d’argento sul quale è posta una corona, e la sua mano scarna brandisce una lunga spada d’acciaio.
In passato durante la Battaglia di Fornost egli portò anche una maschera nera con la quale guidò la sua sortita. Tale maschera non viene più citata in nessun’altra opera di J. R. R. Tolkien e viene rimpiazzata da una corona regale d’acciaio scintillante d’una luce micidiale che durante l’assedio di Gondor, prima, dinanzi a Minas Morgul sfoggia posta sopra il suo nero cappuccio per incutere terrore e rispetto alla sua armata, e poi, dinanzi a Gandalf, una volta frantumato e oltrepassato il cancello di Minas Tirith, posta direttamente sulla sua testa invisibile, che lascia trapelare solo due infuocati occhi rossi.
Alla sua prima apparizione cavalca un cavallo nero allevato appositamente e reso schiavo dalle arti oscure di Minas Morgul, in modo da sopportare la costante presenza del suo padrone che altrimenti lo farebbe fuggire atterrito, come accadrebbe a qualsiasi altra bestia vivente della Terra di Mezzo. Durante l’assedio di Gondor, Ombromanto, l’impavido signore dei liberi cavalli della terra di mezzo, è l’unica bestia, che dimostra di sopportare con somma fermezza e coraggio la presenza degli Spettri dell’Anello.
Quando il suo destriero fu travolto e annegato al guado del Bruinen, per mano della magia combinata di Elrond e Gandalf, il Witch-king ritornò a Minas Morgul, dove trovò una nuova cavalcatura: una gigantesca e orrida creatura alata. Questo mostruoso essere era uno degli ultimi discendenti di un’antica e malvagia razza sopravvissuta tra montagne nascoste, proveniente da ere e luoghi ormai scomparsi e dimenticati da tutti fuorché da Sauron. Questi infatti, se n’era impadronito e li aveva alimentati con cibi crudeli, accrescendo a dismisura la loro malvagità e le loro dimensioni. Tali esseri erano più grandi di ogni altro uccello, dal quale si differenziavano soprattutto per non possedere alcun tipo di piumaggio, per avere delle immense ali a guisa di pipistrello con pelle tesa fra grinfie di corno, e per emanare un insopportabile fetore mortale.
Ne Le due torri e ne Il ritorno del re, durante l’assedio di Gondor, il Witch-king, seduto sul curvo e lungo collo spoglio delle loro cavalcature alate, adempiono alla volontà dell’Occhio senza palpebra, terrorizzando chiunque si trovi nelle vicinanze con urli di morte accompagnati da quelli gracchianti dei loro destrieri. Atterriscono gli abitanti e persino i difensori più audaci e coraggiosi, appostati sulle sette cinte murarie di Minas Tirith, dal momento che i “Nazgûl sono i Signori degli Uomini” sul quale hanno il pieno dominio, come Sauron ha pienamente il loro.
In quanto alle armi, il Signore dei Nazgûl dispone di una lunga spada d’acciaio, la cui lama è percorsa al suo volere da fiamme. Tale spada, ne Il Signore degli Anelli: La conquista, videogioco basato e sviluppato sulla trilogia cinematografica di Peter Jackson, prende il nome Spada del Terrore (Sword of Terror), nonostante tale nome non appaia in nessun scritto di Tolkien. All’occorrenza, però, accantona la sua spada per utilizzare armi più devastanti, come il mortifero e necromantico Pugnale Morgul, dalla ardente luce pallida, capace di recare al nemico (come per Frodo all’ombra di Collevento) una terribile ferita mortale, dolorosissima al pari di quella di una freccia di ghiaccio avvelenato. Durante la Battaglia dei Campi del Pelennor il Capitano Nero brandisce un’enorme mazza nera grazie alla quale, con un solo e rapidissimo colpo, frantuma lo scudo di Éowyn facendola cadere in ginocchio con il braccio sinistro spezzato.
Il Witch-king è fedelissimo al suo Signore e si presenta nelle varie guerre scatenate da Sauron come il suo capitano, al comando degli altri otto Nazgûl e delle armate di Mordor. Sottovaluta i suoi avversari in combattimento, poiché è cosciente della premonizione di Glorfindel, ovvero che nessun uomo è in grado di ucciderlo. Durante gli eventi prima della Guerra dell’Anello, il Witch-king ha temuto il Sovrintendente Boromir I (da cui ebbe poi nome Boromir II, membro della compagnia dell’Anello).
I Nazgul, gli Spettri dell’Anello, detti anche Cavalieri Neri o Cavalieri Alati, sono personaggi di Arda, l’universo immaginario fantasy creato da J.R.R. Tolkien: si tratta di nove spettri malvagi sottomessi a Sauron.
Il loro nome significa Spettri dell’Anello (dalla lingua nera di Mordor: nazg, anello e ûl, spettro; furono chiamati anche Úlairi, Spettri del male, dai Noldor e dai Nùmenoreani); erano in origine nove re degli uomini (tre dei quali grandi signori di Nùmenor) a cui Sauron donò nove Anelli del Potere impregnati della sua volontà, facendoli così cadere uno ad uno sotto il potere dell’Unico Anello.
I Nazgul non fanno più parte del mondo sensibile, ma non appartengono al mondo dei morti quanto piuttosto al regno delle ombre, sospesi tra questo mondo e l’aldilà: sono infatti visibili solo quando indossano dei vestiti (che però sembra ricoprano il vuoto). L’Unico Anello ha infatti il potere di trasmettere la malvagità di Sauron alle altre creature e trasformarle, corrompendo la loro natura: per aver posseduto anelli legati all’Unico ed essere stati corrotti dal male i nove sovrani degli uomini divennero Spettri dell’Anello e schiavi della volontà del possessore dell’Unico.
Il regno di Angmar è il regno principale che gli Spettri dell’Anello hanno dominato da quando sono stati sottomessi al volere di Sauron. Esso venne costituito per mettere in crisi il regno di Arnor, e cadde soltanto quando le forze di Arnor (le quali vennero soccorse dall’esercito di Gondor e dagli Elfi) sconfissero il Re degli Stregoni. Successivamente, attorno all’anno 2000 della Terza Era, gli spettri conquistarono Minas Ithil (torre della Luna, da Minas = torre, Ithil = Luna) per porre l’avanguardia delle forze di Sauron, che stava tornando a Mordor dal suo dominio temporaneo di Dol Guldur. Questa città, che da allora fu chiamata Minas Morgul (“Torre di stregoneria”), divenne dominio dei Cavalieri Neri che la infestarono di Orchi e altre creature malvagie. Dato che Gondor era forte, florido, ricco e potente, il Witch-king, capo degli Spettri, andò al Nord e fondò il regno di Angmar, riunendo tribù di Orchi e Troll. Infatti il grande regno di Arnor era diviso e debole, scosso da lotte intestine. Per mille anni nel nord imperversò la guerra e nel 1974 Fornost, capitale dell’Arthedain, fu presa e distrutta mentre terminava il dominio dei Dunedain. Gondor comunque intervenne e sconfisse l’esercito di Angmar e il Re Stregone fuggì a Sud. Quando Sauron ritornò a Mordor e preparò la guerra contro l’Ovest, gli Spettri dell’Anello tornarono a essere i suoi servi più micidiali, coloro che comandavano le sue armate. Nel romanzo: Il Signore degli Anelli, i Nazgul entrano nella Contea nel settembre 3018, alla ricerca di Frodo Baggins, possessore dell’Unico Anello. Inizialmente gli Hobbit (Frodo, Merry, Pipino e Sam) non si rendono conto della pericolosità di questi strani individui, che inizialmente chiamano “Cavalieri Neri”. Dopo aver lasciato la Contea e aver raggiunto il villaggio di Brea, gli Hobbit incontrano Aragorn, che li conduce attraverso le Terre Selvagge, tuttavia, i Nazgul feriscono Frodo a Collevento con un pugnale avvelenato. Alla fine vengono scacciati via da Aragorn che deve portare in fretta Frodo da Elrond per farlo curare. In loro aiuto viene l’elfo Glorfindel, che dona il suo cavallo bianco a Frodo. I Nove si mettono all’inseguimento del mezzuomo, ma quando stanno quasi per prenderlo, solo dopo aver superato il guado del Bruinen, grazie alla magia combinata di Elrond e Gandalf, il fiume li travolge, privandoli temporaneamente della loro forma corporale. Da quel momento, i Nazgul non entrano in scena in modo significativo per molto tempo, sino alla battaglia dei Campi del Pelennor, dove il Re Stregone di Angmar viene sconfitto da Merry ed Éowyn; gli altri otto perirono come conseguenza della sconfitta di Sauron.
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