Lord of the Rings – Statue Diorama Minas Tirith 46cm
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Descrizione
WetaWorkshop è lieta di presentare questa fantastica replica della città di Minas Tirith tratta direttamente dalla pellicola del Signore degli Anelli.
I dettagli sono incredibili, la scultura è altamente curata, un vero oggetto da collezione che nessun appassionato del Signore degli Anelli dovrebbe farsi sfuggire!
DIMENSIONI: 21 x 46 x 31 cm
MARCA: WETA
Minas Tirith, in Sindarin: “Torre di Guardia”, (anticamente chiamata Minas Anor, “Torre del Sole”) è una città fortezza appartenente all’universo immaginario creato dallo scrittore britannico J. R. R. Tolkien, che appare soprattutto nel terzo volume del Signore degli Anelli, Il ritorno del re.
Al termine della Terza era della Terra di Mezzo è la capitale e la città più grande del regno di Gondor. La città fronteggia la fortezza di Minas Morgul e la terra di Mordor, ritrovandosi così a ricoprire un ruolo fondamentale nella Guerra dell’Anello. La descrizione dell’assedio da parte delle forze di Sauron e la battaglia dei Campi del Pelennor, occupano la gran parte del Ritorno del re e del corrispettivo cinematografico girato da Peter Jackson. La città di Minas Tirith, secondo un appunto dello stesso Tolkien, sorgeva pressappoco alla stessa latitudine di Firenze»”. Nell’ottobre 2015 la scoperta di una mappa della Terra di Mezzo, annotata di proprio pugno da Tolkien, ha portato a ipotizzare che la città di Ravenna abbia costituito una fonte di ispirazione per la capitale di Gondor.
«Sotto lo sguardo meravigliato di Pipino le grigie mura volgevano al bianco, macchiandosi del pallido rossore dell’alba. Il sole, improvvisamente emerso dalle ombre dell’Oriente, proiettò il suo raggio sul volto della Città. Allora Pipino gridò di stupore, perché la Torre di Ecthelion, che s’innalzava entro la cerchia interna, sfavillò nel cielo come una cuspide d’argento e perle, slanciata e splendente, e il suo pinnacolo brillò come cristallo sfaccettato; bianchi vessilli svolazzavano dalle torri merlate alla brezza del mattino, e lontano si udì come un limpido squillare di trombe d’argento»
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