Lord of the Rings – United Cutlery 1/1 Elven Knife of Aragorn 50cm
Il prezzo originale era: 339,90€.294,90€Il prezzo attuale è: 294,90€.
DISPONIBILE DA FINE GENNAIO 2025
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Descrizione
Questa replica del coltello di Aragorn è una riproduzione tratta dal vero oggetto di scena utilizzato nella trilogia di film IL SIGNORE DEGLI ANELLI.
Il coltello ha una lunghezza complessiva di 50 cm e presenta una lama in acciaio inossidabile incisa con caratteri Sindarin e un pomolo in metallo massiccio. È inclusa una replica del fodero, con una fasciatura in pelle e raccordi in metallo massiccio. Ogni coltello è presentato con un espositore da parete in legno e un certificato di autenticità.
PRODOTTO UFFICIALE CON LICENZA
TUTTE LE NOSTRE SPADE SONO OGGETTI ORNAMENTALI, VENGONO SPEDITE NON AFFILATE SECONDO LE NORME VIGENTI SULLA LORO LIBERA VENDITA E DETENZIONE TRA LE PERSONE DI MAGGIORE ETÀ
DIMENSIONI: 50 cm
MATERIALE: ACCIAIO
MARCA: UNITED CUTLERY
Aragorn II, soprannominato Grampasso (Passolungo nella traduzione del 2020) in italiano (Strider in originale), e salito al trono come Elessar Telcontar, è un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. È uno dei protagonisti de Il Signore degli Anelli e compare anche nel Silmarillion.
Essendo l’ultimo discendente diretto di Elendil e Isildur (precisamente il trentanovesimo), era di diritto l’erede al trono di Gondor. Dopo aver passato i primi anni di vita in esilio, combatte per la guerra dell’Anello e alla fine di questa, nell’anno 3021 T.E. viene incoronato re di Gondor e di Arnor.
Ne La Compagnia dell’Anello, Aragorn viene descritto come un uomo molto alto (il più alto dei “Nove Viandanti” ) e di bell’aspetto. Ha il viso pallido, i suoi capelli sono castani con qualche sfumatura grigia, mentre i suoi occhi sono grigi, prerogativa dei discendenti di Númenór e della razza Elfica. Il suo sguardo severo e la sua voce profonda e imperiosa celano parzialmente la sua indole gentile e altruista.
Come abbigliamento, porta degli alti stivali di morbida pelle e di ottima fattura, anche se ormai consunti, e un pesante mantello con cappuccio, di un verde scuro scolorito dal tempo sotto il quale tiene una pipa dal lungo cannello stranamente intagliato, con la quale si diletta a fumare la rinomata erba pipa della Contea. Proprio come Gandalf, tale passione la eredita durante i suoi viaggi erranti, presso il nord della Terra degli Hobbit.
Durante la permanenza a Lothlórien, Aragorn, e gli altri membri della Compagnia, ricevono i manti con cappuccio dei Galadhrim, cuciti su misura per ognuno di loro da Galadriel, aiutata dalle sue damigelle. I mantelli erano di una stoffa di seta leggera ma calda, che veniva chiusa al collo da una spilla simile a una verde foglia venata d’argento. Inoltre i manti avevano la particolare capacità di donare al possessore mimetizzazione e furtività, grazie al proprio colore che sfumava dal grigio al verde, al marrone e all’argento.
Successivamente, prima della partenza da Lórien, il Ramingo riceve altri due doni dalla Dama della Luce e da Celeborn. Il primo è un fodero creato appositamente per la sua spada, ornato da una ghirlanda di fiori e foglie d’oro e d’argento, e con gemme incastonate in modo da formare il nome Andúril, accompagnate da rune elfiche che ne specificano il lignaggio dell’arma. Il secondo dono è l’Elessar, una spilla d’argento a forma d’aquila ad ali spiegate, nella quale è incastonata una grande pietra verde. Tale dono era stato precedentemente tramandato da Galadriel a Celebrían, ad Arwen la quale a sua volta lo riconsegnò alla Bianca Dama, affinché essa lo donasse al suo amato Aragorn. Per il Dúnedain non era la prima volta che camminava sotto gli alberi di Caras Galadhon, infatti all’età di quarantanove anni Aragorn fu ospitato da dama Galadriel la quale lo vestì d’argento e bianco, con un manto grigio-elfico e in testa un cerchietto d’argento con gemma brillante in fronte, che agli occhi di tutti gli conferivano bellezza e superiorità rispetto a qualunque uomo vivente, tanto da sembrare quasi un signore elfico delle isole dell’Ovest.
Ne Il ritorno del re, il Dúnedain guida la Grigia Compagnia nella Battaglia dei Campi del Pelennor portando in testa un sottile cerchietto d’argento con la “Stella di Elendil“, brillante sulla fronte del Ramingo.[14] Infine, dinanzi alle mura di Minas Tirith, Faramir succeduto come nuovo sovrintendente della Cittadella, dopo il suicidio del padre Denethor, consegna ad Aragorn la corona di Eärnur, l’ultimo re, custodita fino a quel giorno nelle silenziose aule di Rath Dínen all’interno di una cassetta. Tale corona era costituita da un alto elmo bianco dai guanciali stretti, sul quale erano incastonate sette gemme di diamante di cui una al centro brillava più delle altre come fiamma avvampante. La corona era poi sormontata ai lati da due grandi ali di gabbiano, fatte di perle e d’argento, emblema dei re venuti dal Mare.
La corona originariamente era un semplice elmo appartenuto probabilmente a Isildur (poiché quello di Anárion fu distrutto da un proiettile scagliato da Barad-Dûr che lo uccise, mentre di quello di Elendil non se ne ha tracce), dal quale ai tempi di Atanatar II fu ricavata la brillante “corona-elmo di Gondor”. Durante la cerimonia d’incoronazione, Aragorn indossa una cotta di maglia nera con cinta d’argento, e sulle spalle un lungo mantello bianco fermato al collo dalla preziosa spilla Elessar, ricevuta durante la permanenza a Lothlórien.
Per quanto concerne le armi, a differenza della trilogia cinematografica di Peter Jackson nella quale egli possiede anche un arco, una faretra e un pugnale, Aragorn dispone solamente della spada Andúril, riforgiata dai resti di Narsil: la spada di Elendil. Successivamente a Edoras, in vista della battaglia al Fosso di Helm, Théoden dona ad Aragorn in segno di rinnovata amicizia, una cotta di maglia, un elmo e uno scudo rotondo dalle borchie placcate in oro e incastonate di gemme verdi, rosse e bianche, appartenenti al tesoro reale custodito a Meduseld.
Aragorn viene comunque identificato come re per i suoi poteri di guarigione, non per il possesso della spada.
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