RoboCop – Statue 1/3 RoboCop DELUXE 71cm

1.999,90

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Esaurito

Descrizione

Splendida realizzazione targata PCS,  per la tanto attesa statua in scala 1:3 di Robocop!

La prestigiosa statua è realizzata interamente in poliresina e finemente dipinta e rifinita a mano. La scultura sviluppa ben 71 cm in altezza e i dettagli sono semplicemente incredibili!

<< Murphy sei tu? >>

QUESTA VERSIONE DELUXE COMPRENDE OLTRE AL BRACCIO DISTESO ANCHE UN BRACCIO AGGIUNTIVO SOLLEVATO.

DIMESNIONI: 71 cm

MARCA: PREMIUM COLLECTIBLES STUDIO

RoboCop è un film del 1987 diretto da Paul Verhoeven, con protagonista Peter Weller. È una storia di fantascienza ambientata in un prossimo futuro distopico. Nella sceneggiatura sono presenti note satiriche e un feroce cinismo. Il film è stato prodotto dalla Orion Pictures.

In una Detroit distopica in preda alla delinquenza, la potentissima multinazionale Omni Consumer Product stipula un contratto con l’amministrazione comunale per dirigere il dipartimento di polizia. L’ambizione della OCP è quella di demolire la “Vecchia Detroit” per edificare Delta City, una innovativa megalopoli utopistica. Tuttavia, per poter dare il via definitivo al progetto è necessario eliminare il crimine della Vecchia Detroit, ragion per cui il capo della divisione sicurezza della OCP Richard “Dick” Jones progetta il potente robot di pattuglia ED-209 (“Enforcement Droid Serie 209“). Durante una prova al consiglio di amministrazione, però, il droide ha un malfunzionamento e uccide brutalmente il giovane consigliere Kinney. Il Presidente della OCP richiede una soluzione al problema e allora interviene Bob Morton, che propone di mettere in atto il suo progetto per un cyborg di pattuglia: “RoboCop“.

Proprio in questo periodo Alex Murphy, un onesto e coraggioso poliziotto, viene distaccato dal Metro South di Detroit, e inizia a lavorare con Ann Lewis, una collega dai modi risolutivi. Al loro primo giorno di lavoro, la coppia di poliziotti si scontra con la banda criminale del pluriomicida Clarence Boddicker, uno dei più potenti malviventi della Vecchia Detroit, che con i suoi uomini ha appena rapinato una banca. Murphy e Lewis inseguono i criminali, durante il faticoso inseguimento i criminali cercano di fermarli in tutti modi, tanto da lanciare un loro compagno ferito, Bobby, addosso all’auto dei due poliziotti. Arrivati al loro covo, situato in una acciaieria abbandonata, dopo essersi separati per scovarli, Lewis viene messa fuori combattimento da Joe, uno dei criminali, mentre Murphy, dopo esser riuscito ad uccidere Dougy, un altro degli scagnozzi di Clarence, viene circondato da Boddicker e il resto della sua banda (Joe, Emil, Steve e Leon) che lo uccidono brutalmente, mutilandolo a colpi di fucile. Lewis si riprende e, dopo aver assistito alla scena, chiama l’ambulanza, ma nonostante gli interventi dei medici, Murphy perde la vita. Allora l’OCP decide di sequestrare il corpo per assemblare il primo RoboCop.

Le parti mutilate di Murphy, ovvero la maggior parte del corpo, vengono sostituite da protesi meccaniche rivestite da una corazza di titanio e kevlar. Il suo cervello viene integrato con un sistema informatico, in cui è inserita la programmazione di base e 3 direttive inviolabili («Ordine pubblico totale», «Proteggere gli innocenti», «Far rispettare la legge»), a cui attenersi mentre è in servizio (all’insaputa di tutto lo staff della OCP, c’è però una direttiva 4 che compare indicata come “Classified”, riservata). RoboCop coglie tutti i movimenti, è capace di zoomare e di mirare con precisione millimetrica, nonché di taggare bersagli multipli; la sua memoria riorganizzata come un computer registra in modo indelebile audio e video, utilizzabili come prove legali; il casco contiene un visore termografico capace di vedere anche attraverso le pareti. Il braccio destro ospita uno spinotto che si connette ai computer usati in città. L’arma di servizio è una pistola automatica con proiettili speciali ospitata in uno spazio ricavato nella gamba destra.

RoboCop compie da solo le sue prime azioni contro i criminali della città e queste si rivelano risolutive – benché brutali. In poche settimane, la popolazione di Detroit lo vede come un eroe, mentre Bob Morton viene promosso vicepresidente della OCP; ciò manda su tutte le furie Dick Jones, che affronta in un bagno Morton rinfacciandogli la figuraccia e il mancato contratto militare per il droide, e lo avvisa minacciosamente: “Tu prega soltanto… che quel tuo mostro schifoso… non faccia errori!”. Ma all’insaputa degli ingegneri della OCP, i ricordi sulla vita di Alex Murphy e della propria famiglia, che lo crede deceduto, sono rimasti intatti nel suo cervello. Lewis è l’unica della pattuglia di Polizia che si rende conto che RoboCop è in realtà Alex Murphy, riconoscendo il gesto di rotazione della pistola che lui le aveva mostrato e che era solito imitare per compiacere suo figlio.

Un giorno, durante un regolare check-up, RoboCop rivive in sonno la morte di Murphy e fugge mentre i tecnici tentano inutilmente di richiamarlo; Lewis lo incrocia e lo chiama per nome, ma il cyborg non la riconosce (almeno in apparenza). Durante la pattuglia RoboCop sventa una rapina ad un distributore di benzina, compiuta da uno dei suoi assassini, il guidatore Emil, il quale lo riconosce dalla frase: «Vivo o morto tu verrai con me». Arrestato Emil, RoboCop cerca informazioni su di lui e scopre di Alex Murphy; recatosi all’indirizzo dove la famiglia Murphy viveva, trova la casa vuota ma i ricordi riaffiorano; frustrato e furibondo, decide di vendicarsi andando a caccia della banda di Boddicker. Questi nel frattempo si reca alla casa di Bob Morton e lo uccide per conto di Dick Jones (con cui fa affari da tempo), facendo saltare in aria la sua abitazione con una granata. Boddicker si reca poi ad una fabbrica di cocaina per negoziare con il boss criminale che la gestisce, quando improvvisamente RoboCop (che ha già arrestato ed interrogato Leon Nash) assale la struttura da solo e riesce ad uccidere molti dei criminali presenti tra cui Steve Minh, uno degli scagnozzi della banda di Boddicker; un altro membro, Joe viene incapacitato da Minh involontariamente al momento della morte; resta solo Boddicker, che RoboCop pesta a sangue; per salvarsi Clarence rivela di essere in affari con Dick Jones, ma Murphy/RoboCop prova comunque a strangolarlo; con gli ultimi respiri Clarence gli rammenta di essere un poliziotto e RoboCop viene fermato dalla direttiva 3 (“far rispettare la legge”, che in originale è “uphold the law”, cioè applicare la legge; motivo che spinge il cyborg a fermarsi). Così, avendo registrato la confessione, RoboCop arresta Clarence e si dirige all’ufficio di Dick Jones per arrestare anche quest’ultimo.

Una volta arrivato di fronte a Dick Jones, al tentativo di arrestarlo il sistema informatico di RoboCop gli genera una forte crisi che provoca dolore e inibisce i movimenti, in quanto l’arresto di Jones viola la direttiva primaria n° 4 della sua programmazione (quella finora sconosciuta: “non posso nuocere ai dirigenti della OCP”). L’uomo, credendosi ormai al sicuro, gli confessa di aver organizzato l’omicidio di Morton e aizza un ED-209 contro l’impotente poliziotto robotico (“Ho dovuto uccidere Bob Morton perché aveva fatto uno sbaglio… adesso è ora di cancellare quello sbaglio”). Il poliziotto sembra soccombere alle mitragliatrici e ai razzi del nemico ma riesce comunque a distruggergli il braccio sinistro. RoboCop riesce a sfuggirgli scendendo per le scale di emergenza, perché ED-209 si ribalta essendo incapace di usarle a causa di un grossolano errore di progettazione, ma viene sorpreso da un’élite della SWAT incaricata di distruggerlo e resta gravemente danneggiato dai colpi; tentando di nascondersi, viene però soccorso da Lewis che lo porta via. RoboCop e Lewis sfuggono dagli agenti recandosi alla Vecchia Detroit, proprio nell’acciaieria abbandonata dove Murphy era stato ucciso, e qui egli apprende completamente la sua vera identità. Il giorno seguente Clarence Boddicker viene fatto scarcerare da Dick Jones e questi procura al criminale dei cannoni d’assalto Cobra e un dispositivo radar per localizzare RoboCop ed eliminarlo una volta per tutte.

Clarence e la sua banda raggiungono così l’acciaieria e ingaggiano un violento scontro finale contro RoboCop e Lewis, nel quale i criminali muoiono nelle circostanze più brutali: Joe viene crivellato di colpi da Murphy, Emil viene sommerso da dei rifiuti tossici che lo deformano orribilmente per poi essere investito e fatto a pezzi per sbaglio da Boddicker, inseguìto in macchina da Lewis. I due finiscono su una pozza fangosa nella quale Lewis viene colpita da Boddicker, ma prima che questo infligga il colpo di grazia, Murphy li raggiunge ma viene messo fuori gioco da Leon, l’ultimo degli scagnozzi di Clarence, con una gru; nel frattempo però Lewis si riprende e fa saltare in aria il criminale con uno dei loro fucili mentre Murphy viene attaccato da Boddicker, ma il cyborg riesce comunque ad ucciderlo trapassandogli il collo col suo spinotto per computer. Dopo aver eliminato completamente la banda di criminali, Murphy si reca al palazzo della OCP, dove Alex si prende una rivincita demolendo, con uno dei cannoni d’assalto, l’ED-209 che faceva la guardia al palazzo. RoboCop irrompe durante una riunione dei dirigenti e mostra a loro la registrazione di quando Dick Jones lo aveva attaccato rivelando di essere dietro l’uccisione di Bob Morton, spiegando di non poter arrestare un funzionario della OCP per via delle sue direttive.

Dick allora prende in ostaggio il Presidente dell’OCP ed esige di avere un elicottero per fuggire. RoboCop è impossibilitato ad abbatterlo per via della quarta direttiva, e allora il Vecchio urla a Dick Jones le parole: “Sei licenziato!”, che permettono a RoboCop di sparargli e farlo precipitare dalla vetrata del palazzo. Il Presidente ringrazia RoboCop e gli chiede il suo nome, e il cyborg accenna un sorriso e risponde: «Murphy».

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