The Hobbit – Statue 1/4 Azog Signature Edition Edition 68cm
1.699,90€
DISPONIBILE DA DICEMBRE 2024
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Descrizione
DarkSide Collectibles Studio propone questa meravigliosa statua dedicata al cattivo più iconico della trilogia dello Hobbit, parliamo ovviamente di AZOG
Il gigante pallido Gundabad Orc, è l’orco più conosciuto della trilogia degli hobbit. Azog ha governato con volontà e forza le tribù settentrionali degli orchi per molti decenni, portandoli alla vittoria nelle battaglie contro i loro odiati nemici, i Nani della stirpe di Durin.
Questa statua viene proposta in due differenti versioni, entrambe presentano gli stessi dettagli e la stessa posa ma con scale differenti, la prima viene proposta con una scala 1/4 alta ben 68 cm, mentre la seconda variante presenta una scala di 1/3 per un’altezza totale di 90 cm, la scultura di Azog ricrea l’iconica scena della battaglia di Azanulbizar fuori dalla porta orientale di Moria in piedi sul corpo sconfitto del RE Thror con in mano il coltello al suo braccio sinistro e il re Thror decapitato nella mano destra.
I costumi completamente scolpiti di Azog e Thror sono stati sviluppati con alta precisione e con dettagli sorprendenti. La statua di Azog è letteralmente da togliere il fiato, grazie ai suoi innumerevoli ed intricati dettagli. La statua viene fornita con due teste di Thror, di cui una versione risulta essere decisamente più Gore con un aspetto insanguinato.
DIMENSIONI: 68 cm
MARCA: DARKSIDE COLLECTIBLES
AZOG è un orco albino che viene menzionato ne Lo Hobbit e nell’appendice A de Il Signore degli Anelli. Del suo aspetto si apprende esclusivamente che era: «un grande Orco con un’enorme testa coperta da un elmo, eppure agile e veloce.». Tolkien descrive Azog come un guerriero «crudele e pieno di astuzia», dotato di una forza sovrumana tale da rompere il collo di Náin nonostante il nano avesse un collare di ferro a proteggerlo.
Azog viene definito come “orco” ne Il Signore degli Anelli e come “goblin” ne Lo Hobbit. Ne Lo Hobbit Gandalf, in una discussione con Thorin, dice appunto che Azog appartiene alla razza dei Goblin: «Tuo nonno Thròr fu ucciso, come ben ricordi, nelle miniere di Moria da Azog il Goblin.». Questa apparente discrepanza dipende dal fatto che Lo Hobbit, mantenendo un impianto favolistico, ha una narrazione incentrata maggiormente sul punto di vista degli hobbit, e “goblin” è appunto il termine con cui soprattutto gli hobbit chiamano gli orchi. Nei film di Peter Jackson invece i due termini indicano due razze distinte, e Azog “Il profanatore” è definito solo come orco.
Nelle prime due edizioni de Lo Hobbit non era specificato il nome dell’orco che uccide Thrór. Il nome Azog fu inserito nella terza edizione de Lo Hobbit pubblicata nel 1966, successiva all’uscita della seconda edizione del 1965 de Il Signore degli Anelli. Il nome Azog ha un’origine sconosciuta e, secondo John D. Rateliff, potrebbe derivare dal linguaggio nero di Mordor.
Azog è il capo degli Orchi che, durante la Terza Era, prendono possesso delle miniere di Moria, antica fortezza del popolo di Durin. Quando Thròr (nonno di Thorin Scudodiquercia), insieme al suo amico Nár, ritorna a Moria per visitarne le antiche dimore, viene catturato dopo aver varcato il cancello delle miniere e massacrato da Azog e dai suoi subordinati. Dopo aver decapitato Thròr e inciso sul suo viso il suo nome con il fuoco in rune naniche, Azog restituisce la testa del nano a Nár, assieme a un sacchetto di monetine, e offende aspramente il popolo di Durin definendoli “accattoni barbuti”, non prima di essersi proclamato nuovo signore di Moria.
Questo evento dà inizio alla guerra fra Orchi e Nani. Durante la Battaglia di Nanduhirion o Azanulbizar, dove gli Orchi assalgono i Nani, Azog esce dalle sue dimore per affrontare i nemici e spezza il collo di Náin, nipote di Thrór, che lo aveva sfidato. Nell’epilogo della battaglia, però, venne ucciso dal giovane Dáin II Piediferro, che gli mozza la testa davanti ai cancelli di Moria. Al termine della battaglia i Nani prendono la testa mozzata di Azog e, prima di infilzarla in cima ad un’asta, gli inseriscono in bocca il sacchetto di monetine che l’Orco aveva dato a Nár.
Nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson, il ruolo di Azog è interpretato da Manu Bennett con la tecnica del motion capture. In origine il personaggio non avrebbe dovuto avere l’aspetto che appare nel film. Tuttavia, quando Peter Jackson decise di dare maggior spazio al personaggio, modificò il suo aspetto per renderlo più minaccioso e singolare. Per questa ragione, per il ruolo di Azog Jackson decise di non usare uno stuntman, ma di scegliere un attore prestante fisicamente come Bennett. Nel film è rappresentato come un grosso orco albino che cavalca una mannara femmina bianca. L’orco è ancora vivo durante il periodo in cui si svolgono i film, poiché, a differenza di quanto scritto nel romanzo, non viene ucciso da Dáin, ma solo ferito da Thorin Scudodiquercia (che gli amputa la mano e parte dell’avambraccio sinistro).
Nel secondo film, diventa il comandante delle legioni di Sauron. Nella versione estesa, vi è un flashback della Battaglia di Azanulbizar: dopo aver ucciso Thrór, sconfigge in duello suo figlio Thráin e gli prende l’Anello. Nel terzo e ultimo film, Azog è il comandante di legioni degli orchi e guida le sue truppe in direzione della Montagna Solitaria per la battaglia dei Cinque Eserciti, con l’aiuto del figlio Bolg che comanda un secondo esercito di orchi provenienti dal Monte Gundabad. Durante la battaglia comanda le legioni dalla torre di Collecorvo e, sapendo dell’arrivo di Thorin, Fíli, Kíli e Dwalin, riesce con astuzia a separare i quattro e a uccidere Fíli. Successivamente si scontra con Thorin sul fiume ghiacciato di Collecorvo e riesce a ferire mortalmente quest’ultimo, che però ribalta velocemente la situazione e riesce a uccidere il profanatore trafiggendolo al petto con la spada elfica Orcrist.
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